Gualdo del Re nasce a Suvereto nel 1953 come azienda agricola promiscua. Si coltivano la vite, l’olivo e i cereali, ma la produzione di vino è ancorata al consumo familiare.
Bisogna attendere gli anni ’80 perché l’azienda muova i primi passi verso la specializzazione, con l’impianto di varietà internazionali (soprattutto Merlot, Cabernet Sauvignon e qualche filare di Pinot Nero) accanto a uve che hanno sempre fatto parte della tradizione: il Sangiovese, il Vermentino e l’Aleatico.
L’ingresso di Barbara Tamburini – nel 2000 – segna il nuovo passo. La giovane enologa, fresca di studi universitari, imposta la produzione secondo metodi razionali e sperimentali, salvaguardando la purezza dei vitigni in etichette monovarietali, capaci di raccontare con immediatezza le caratteristiche di un territorio dalle grandi potenzialità espressive e la vocazione ai vitigni internazionali e autoctoni.
Si afferma il Gualdo del Re, espressione compiuta e identitaria del Sangiovese di Suvereto. Nascono quindi i cru dell’azienda: I’Rennero, Merlot in purezza dal carattere austero e di grande capacità evolutiva e il Cabraia, oggi blend di Cabernet Franc, in prevalenza, e Cabernet Sauvignon.